Pignoramento del conto corrente: guida completa

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Il pignoramento del conto corrente è un processo che si articola in diverse fasi, dalle notifiche iniziali alla banca fino alle possibili soluzioni per sbloccare la situazione. Esploriamo nel dettaglio le procedure, i limiti legali e le alternative disponibili.

 

Definizione e durata del pignoramento del conto corrente

Il pignoramento del conto corrente inizia con la notifica di un atto giudiziario alla banca, ordinando il blocco di una somma pari al debito del debitore. La banca deve riservare tale importo per il creditore, riducendo il saldo disponibile del conto. Il pignoramento termina quando il debitore estingue l’intero debito, ma ha validità per massimo 45 giorni senza richieste di assegnazione o vendita.

 

Procedura di blocco del conto corrente e tempi di assegnazione

La procedura di blocco varia a seconda del creditore. Se è un privato, è necessario un titolo esecutivo e la notifica di sentenza o decreto ingiuntivo. L’ufficiale giudiziario intima alla banca di bloccare le somme pignorate. Tra il pignoramento e l’assegnazione possono passare mesi, durante i quali il conto rimane pignorato se il credito supera il saldo.

 

Sblocco del conto corrente e alternative

Il conto può essere sbloccato tramite la conversione del pignoramento, cioè con una somma che il debitore mette a disposizione del creditore. La conversione deve essere richiesta prima dell’assegnazione delle somme pignorate. Un’alternativa è la scrittura privata di transazione, un accordo bonario tra le parti che può portare alla etinzione del pignoramento.

 

Possibilità di prelievo e situazioni senza fondi

La banca non impedisce il prelievo se le somme superano quelle pignorate. In assenza di fondi o con saldo negativo, non vi è alcun blocco, ma depositi futuri sono esposti al rischio di pignoramento.

 

Come difendersi dal pignoramento del conto corrente:

  1. Difesa con conto in rosso e fido: utilizza il contratto di apertura di credito per mantenere il conto corrente formalmente in rosso, ma ottenere liquidità extra prestata dalla banca.
  2. Prelevamenti costanti e nuovo conto: effettua prelevamenti costanti e deposita su un secondo conto intestato a un familiare, evitando il pignoramento.
  3. Cointestazione del conto: cointesta il conto per limitare il pignoramento al 50%.
  4. apertura di un secondo conto: apri un secondo conto presso un’altra banca per ricevere pagamenti successivi in modo sicuro.
  5. Difesa con redditi da davoro dipendente o pensione: dimostra che il saldo proviene da stipendi o pensioni, rendendo solo una parte pignorabile secondo legge.
  6. Apertura conto in un’altra città: proteggi il conto aprendolo in una città diversa dall’ente di riscossione.

Nota: Le strategie possono presentare complicazioni e vanno adottate con attenzione, a  seconda della situazione individuale.

 

Limiti del pignoramento del conto corrente

La legge stabilisce restrizioni chiare al pignoramento sul conto corrente. In primo luogo, il pignoramento può coinvolgere solo una somma equivalente all’importo del credito da recuperare. Non esiste un importo minimo specificato per richiedere il pignoramento, ma i limiti variano a seconda del tipo di soggetto coinvolto.

  1. Lavoratori autonomi e aziende

Per lavoratori autonomi e aziende, non ci sono limiti particolari al pignoramento dell’intero saldo del conto corrente. Tuttavia, alcune restrizioni potrebbero derivare dalla natura giuridica dell’entità, come nel caso di società a responsabilità limitata semplificata. In questi casi, il saldo non può essere aggredito se i debiti sono personali dei singoli soci.

  1. Lavoratori dipendenti e pensionati: norme più rigide

Per i lavoratori dipendenti o pensionati, il saldo del conto corrente può essere aggredito, ma con limiti ben definiti. La somma pignorabile è quella che eccede il triplo dell’assegno sociale, rappresentando il “minimo vitale”. Ad esempio, con un assegno sociale di 503,27 euro nel 2023, il limite pignorabile è di 1.509,81 euro. Se il saldo è inferiore a questa cifra, non è possibile effettuare il pignoramento.

Limitazioni aggiuntive per il 2023: somme accreditate e pignoramento successivo

Nel 2023, è importante considerare un ulteriore limite. Le somme accreditate successivamente alla notifica del pignoramento sono pignorabili solo nella misura massima del quinto. Questo significa che solo una parte di queste somme può essere soggetta a pignoramento, offrendo una protezione aggiuntiva al debitore.

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