Canone concordato e cedolare secca

canone conordato e cedolare

In cosa consiste il contratto a canone concordato

Il contratto a canone concordato è un contratto di locazione della durata di tre anni, più due di rinnovo in caso di mancata disdetta da inoltrarsi con lettera raccomandata almeno sei mesi prima della scadenza.

Inoltre, il contratto a canone concordato è caratterizzato dal fatto che il proprietario non può stabilire autonomamente l’importo del canone che deve rientrare in fasce di oscillazioni indicate in appositi accordi territoriali di categoria delle associazioni maggiormente rappresentative dei proprietari e degli inquilini.

 

Previsione della cedolare secca

Per questo tipo di contratti è prevista la cedolare secca al 10% che rappresenta una tassazione fissa agevolata e sostitutiva.

Questo tipo di imposta, infatti, sostituisce diverse altre tra cui le aliquote Irpef, l’addizionale Irpef, l’imposta di registro del contratto di locazione, l’imposta di bollo da 16,00 euro.

Inoltre scegliendo tale regime fiscale, il locatore rinuncia all’aggiornamento ISTAT del canone di locazione

La cedolare secca al 10% può essere utilizzata, inoltre, per i contratti d’affitto a studenti fuori sede e per i contratti transitori.

Requisiti per l’adozione del regime di cedolare secca

Ci sono, tuttavia, alcuni requisiti da rispettare per aderire al regime della cedolare secca.

In particolare, sia il locatore che il conduttore devono essere persone fisiche e la locazione deve avere ad oggetto immobili al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni.

È obbligatorio comunicare l’applicazione della cedolare secca all’altra parte inserendola anche all’interno del contratto di locazione.

Inoltre, il locatore che decida di avvalersene dovrà appositamente inviare una raccomandata all’inquilino sull’applicazione dell’imposta sostitutiva e sulla rinuncia all’aggiornamento del canone concordato.

Altro requisito necessario per l’adozione di tale agevolazione fiscale è l’attestazione rilasciata dalle organizzazioni di categoria, non necessaria, tuttavia, per i contratti di locazione stipulati anteriormente al 30 marzo 2017 (data di entrata in vigore del decreto ministeriale del 16 gennaio 2017) o, per quelli stipulati dopo, nei comuni con meno di 10.000 abitanti che non hanno accordi territoriali che hanno recepito il decreto ministeriale del 16 gennaio 2017.

 

Modalità di pagamento

Per quanto riguarda la modalità di pagamento, la cedolare secca deve essere versata secondo le stesse modalità previste per l’Irpef, per cui, se l’importo è inferiore a 257,52 euro, si paga in un’unica soluzione entro il 30 novembre, se l’importo è superiore a tale cifra, viene versato in due rate, la prima entro il 30 giugno e la seconda entro il 30 novembre.

 

Convenienza della cedolare secca al 10%

La cedolare secca al 10% è, quindi, un’agevolazione fiscale vantaggiosa rispetto al regime Irpef, che prevede un’aliquota minima del 23%, ed è anche più conveniente rispetto alla cedolare secca al 21%, prevista per il contratto a canone libero 4+4.

Inoltre tale regime fiscale offre ai proprietari la certezza di una tassazione fissa senza la necessità di calcolare e pagare aliquote variabili dell’IRPEF.

Ciò semplifica la gestione finanziaria dell’affitto e fornisce una maggiore stabilità nel reddito derivante dalla locazione.

Inoltre, può essere particolarmente vantaggiosa anche per gli inquilini, poiché offre loro la possibilità di una maggiore chiarezza sui costi di locazione. L’inquilino, infatti, sa in anticipo quale sarà l’importo fisso da pagare, senza sorprese legate ai possibili aumenti dell’Irpef o ad altri adempimenti fiscali.

 

Guarda anche il mio video sull’argomento!

Recommended Posts