
La sentenza della Corte Costituzionale sul blocco degli sfratti è stata emessa di recente, e vi è stata una anticipazione del suo contenuto in un comunicato stampa.
Prima di parlare di tale decisione, vediamo su quale normativa la Corte di legittimità si è espressa.
Il decreto legge n. 41 del 2021 (decreto sostegni) convertito nella legge numero 69 del 21 maggio 2021 ha statuito una proroga ulteriore del blocco delle esecuzioni degli sfratti.
In tale proroga, a differenza di quelle precedenti, il periodo di sospensione delle esecuzioni è stato differenziato a seconda di quando è stato adottato il provvedimento di convalida.
In particolare:
- per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio e il 30 settembre 2020, il blocco è stato previsto fino al 30 settembre 2021;
- per i provvedimenti di rilascio adottati dal primo ottobre 2020 al 30 giugno 2021 il blocco si è avuto fino al 31 dicembre 2021;
Il Tribunale di Savona e il Tribunale di Trieste hanno sollevato una questione di costituzionalità della detta normativa.
In particolare tali Tribunali hanno messo in evidenza il contrasto della normativa innanzi richiamata con alcune norme costituzionali.
Le norme ritenute violate in particolare sono state quelle:
- a tutela della proprietà;
- del principio di ragionevolezza;
- dell’autonomia contrattuale;
- dell’effettività della tutela giurisdizionale.
Vediamo più precisamente quali aspetti di queste norme sono stati ritenuti incostituzionali.
In particolare il blocco delle esecuzioni degli sfratti è stato criticato nella parte in cui ha previsto, in maniera automatica e indifferenziata, la sospensione dell’ esecuzione degli sfratti.
I Tribunali di Savona e Trieste hanno sostenuto, in particolare, che tale trattamento generalizzato non consente la valutazione del caso concreto da parte del Giudice.
Inoltre, non consente d tutelare gli interessi contrapposti di proprietario-inquilino e di effettuare una valutazione delle rispettive condizioni economiche delle parti.
Un comunicato stampa del 20 ottobre 2021 è andato ad anticipare il contenuto della sentenza della Corte Costituzionale la quale avrebbe statuito che le normative che hanno prorogato il blocco dell’esecuzione degli sfratti sono legittime con conseguente infondatezza delle censure sollevate
In particolare si legge in detto comunicato che secondo la Corte il legislatore ha progressivamente ridotto, con l’attenuarsi della pandemia, la sospensione dell’esecuzione degli sfratti, destinata comunque a cessare il 31 dicembre 2021. Secondo la Corte, pertanto, la suddetta normativa avrebbe rispettato il principio di equità e il dettato della costituzione.
A fronte di tale decisione del governo, si rileva, tuttavia, che il governo ha fatto ben poco per tutelare le esigenze dei proprietari.
Questi ultimi, in particolare speravano nell’adozione di misure che potessero garantire un bilanciamento tra le opposte esigenze dei conduttori e dei proprietari e ciò non è stato fatto.
I proprietari attendevano misure di incentivazione alla sottoscrizione di canoni agevolati, di rinegoziazione di tali canoni, forme di compensazione fiscale, mentre l’unico provvedimento favorevole che è stato adottato in loro favore è stato quello di esenzione dell’IMU 2021 per i proprietari che hanno subito il blocco delle esecuzioni degli sfratti per morosità.
Se vuoi approfondire guarda il mio video: