Blocco degli sfratti: legittimità costituzionale

blocco degli sfratti costituzionale

Con la conversione in legge del Decreto Sostegni è stata approvata la proroga della sospensione dell’esecuzione degli sfratti. In particolare sono sospesi, fino al 30 settembre 2021 i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020; fino al 31 dicembre 2021 i provvedimenti di rilascio adottati dal 1° ottobre 2020 al 30 giugno 2021.  

Con l’ordinanza del 3 giugno 2021 il Tribunale di Savona ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dei provvedimenti legislativi che hanno bloccato l’esecuzione degli sfratti, trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. 

Il Tribunale di Savona ha messo in evidenza il contrasto dei detti provvedimenti con alcune norme costituzionali e, in particolare, con quelle relative alla tutela della proprietà, dell’autonomia contrattuale, della effettività della tutela giurisdizionale, del principio di ragionevolezza. 

Ma quali aspetti delle norme che hanno disposto il blocco delle esecuzioni degli sfratti sono ritenuti incostituzionali? 

Le norme sul blocco degli sfratti vengono in particolare messe in discussione dal punto di vista della loro legittimità nella parte in cui prevedono la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili locati in maniera automatica e generalizzata.  

Così facendo, sostiene il Tribunale di Savona, si impedisce al Giudice la valutazione del caso concreto sulla base del suo prudente apprezzamento, non si tiene conto degli interessi contrapposti del proprietario e dell’inquilino, così come non si effettua una valutazione delle rispettive condizioni economiche delle parti. 

In particolare, nell’ipotesi analizzata dal Tribunale di Savona la locatrice era stata ammessa al patrocinio a spese dello Stato e aveva subito delle grosse ripercussioni a seguito del blocco dell’esecuzione degli sfratti, dal momento che il reddito da locazione costituiva la sua unica fonte di reddito. 

Una proroga, quindi, quella approvata dal Parlamento, che ha fatto molto discutere in quanto da un lato aiuta, giustamente, le famiglie e le imprese in crisi durante la pandemia, ma dall’altro fa pagare il prezzo di tale aiuto ai proprietari immobiliari, anche a quelli piccoli, che si sono venuti a trovare in difficoltà a causa dei mancati introiti derivanti dalle locazioni. 

Nel frattempo si fa presente che è intervenuta la sentenza n. 128 del 22.6.2021 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittima la seconda proroga (dal 1 gennaio al 30 giugno 2021) della sospensione delle esecuzioni aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore.  

Tale sentenza potrebbe influire sulle successive deliberazioni del Governo e della Corte Costituzionale sulla proroga degli sfratti. 

Inoltre, il Governo per venire incontro alle necessità dei locatori ha approvato l’  esenzione Imu 2021 per i proprietari di appartamenti oggetto di blocco degli sfratti per morosità. 

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