
Cosa accade se, successivamente alla disdetta del contratto di locazione, l’inquilino continua a rimanere all’interno dell’immobile locato e a pagare i canoni di locazione, senza che il locatore avvii una procedura di sfratto?
Si può ritenere tacitamente prorogato il contratto di locazione?
A queste domande ha dato risposta la recente ordinanza della Corte di Cassazione n. 708 del 18/01/2021.
Secondo quest’ultimo provvedimento, non basta che il rapporto prosegua di fatto perché il contratto di locazione possa dirsi rinnovato tacitamente, essendo necessario un comportamento positivo da parte del locatore che sia contrario alla volontà di dare disdetta. Pertanto, secondo la Corte di Cassazione non è rilevante il fatto che il conduttore continui ad abitare l’immobile locato senza che il locatore avvii un procedimento di sfratto.
Alla base della pronuncia della Corte di Cassazione vi è l’art. 1597 c.c. secondo il quale la locazione deve considerarsi rinnovata se, alla scadenza del termine di essa, “il conduttore rimane ed è lasciato nella detenzione della cosa locata o se, trattandosi di locazione a tempo indeterminato, non è stata comunicata la disdetta”.
Ma cosa succede nel caso in cui il conduttore decida di restare nell’immobile contro la volontà del locatore e nonostante questi abbia comunicato regolare disdetta?
In questo caso, l’inquilino dovrà comunque pagare i canoni di locazione fino al rilascio dell’immobile e il proprietario potrà avviare una procedura di sfratto per finita locazione.
Come si svolge la procedura di sfratto per finita locazione?
Una volta notificato l’atto di intimazione di sfratto possono verificarsi due ipotesi:
- l’inquilino non si presenta o non si oppone: in questo caso il giudice convalida lo sfratto disponendo un termine massimo entro il quale dovrà essere liberato l’immobile;
- l’inquilino contesta lo sfratto: in questo caso dovrà avviarsi una procedura ordinaria che si concluderà con una sentenza.
Un volta ottenuta la convalida di sfratto, il locatore dovrà notificare un precetto di rilascio e poi successivamente potrà chiedere l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario, in caso di necessità con l’ausilio della Forza Pubblica.