La giustizia al tempo del coronavirus

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Bentornato nel mio blog!

Come cambia la giustizia con il coronavirus?

In materia di giustizia ti spiego, di seguito, cosa ha previsto il decreto legge 17 marzo 2020 n.18 c.d.“CURA ITALIA”.

La finalità del decreto legge è quella di emanare disposizioni che possano contrastare l’emergenza da coronavirus e evitare ripercussioni negative sullo svolgimento dell’attività giudiziaria.

In particolare viene introdotto un “periodo cuscinetto”, a decorrere dal 9 marzo e sino al 15 aprile 2020, nel quale:

  1. sono rinviate d’ufficio, a data successiva al 15 aprile 2020, le udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari italiani, con alcune eccezioni denotate da particolare urgenza;
  2. sono sospesi i termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti sopra indicati, fatte salve le eccezioni richiamate. Ove il decorso dei termini inizi durante il periodo di sospensione, tale inizio è differito alla fine di detto periodo.

Cosa accade successivamente al 15 aprile?

A decorrere dal 16 aprile e fino al 30 giugno 2020 i capi degli uffici giudiziari potranno adottare misure finalizzate a consentire il rispetto delle indicazioni igienico-sanitarie fornite dal Ministero della salute, nonché al fine di evitare assembramenti all’interno degli uffici giudiziari e contatti ravvicinati tra le persone.

In particolare i capi degli uffici giudiziari potranno adottare le seguenti misure:

  1. la limitazione dell’accesso del pubblico agli uffici giudiziari, garantendo l’accesso in caso di attività urgenti;
  2. la limitazione dell’orario di apertura al pubblico degli uffici ovvero, in alcuni casi, la chiusura al pubblico;
  3. la regolamentazione dell’accesso ai servizi tramite mezzi di comunicazione telefonica o telematica, nonché’ l’adozione di ogni misura utile ad evitare forme di assembramento;
  4. l’adozione di linee guida per la trattazione delle udienze;
  5. la celebrazione a porte chiuse delle udienze penali e civili pubbliche o di singole udienze;
  6. la previsione dello svolgimento delle udienze civili mediante videoconferenza;
  7. la previsione del rinvio delle udienze a data successiva al 30 giugno 2020 nei procedimenti civili e penali, con alcune eccezioni, tra cui ad esempio per le cause di competenza del tribunale per i minorenni, per le cause relative ad alimenti o ad obbligazioni alimentari e in generale per tutti i procedimenti il cui rinvio può produrre grave pregiudizio alle parti.

Come verranno gestite le procedure di sfratto e locazioni?

Anche in relazione alle procedure di sfratto, e locative in generale, vale, pertanto, la sospensione delle udienze fino al 15 aprile 2020, con un probabile ulteriore rinvio a data successiva al 30 giugno 2020.

Tuttavia le procedure di sfratto, in cui vi è stata già ordinanza di convalida, fino al 30 giugno non potranno essere concluse con l’esecuzione forzata del provvedimento mediante l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario.

Vengono rinviati gli sfratti in questo periodo di emergenza?

Con il cd. Decreto “CURA ITALIA” il Governo per dare un aiuto agli inquilini, ha stabilito, relativamente sia alle locazioni per uso abitativo che per uso diverso, che fino al 30 giugno le procedure di sfratto non potranno essere portate a termine.

Ciò vuol dire che chi ha ottenuto un’ordinanza di convalida di sfratto dal tribunale non potrà metterla in esecuzione avviando la procedura esecutiva e non si potrà chiedere, pertanto, lo sgombero con l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario.

Ciò non vuol dire che viene annullata la morosità, ma semplicemente che le attività esecutive dello sfratto sono rinviate ad un periodo successivo al 30 giugno.

Giustizia E CoronaVirus: Vengono rinviati i procedimenti in materia locatizia?

Il decreto ha stabilito un rinvio di tutte le udienze dei procedimenti civili, e quindi anche di quelle relative alle locazioni, a data successiva al 15 aprile 2020, con una possibile proroga di tale termine, da parte dei capi degli uffici giudiziari, a data successiva al 30/06/2020.

Quali sono le agevolazioni concesse dal governo per le locazioni?

Importanti novità vengono introdotte dal detto decreto in relazione alle locazioni ad uso commerciale in quanto lo stesso prevede un bonus specifico denominato “credito d’imposta per botteghe e negozi” consistente in un credito d’imposta del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, per quegli immobili che rientrano nella categoria catastale C/1 (cioè appunto negozi e botteghe). Questo credito potrà essere utilizzato in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.

Il bonus esclude tutte quelle attività che, in conformità con le disposizioni contenute negli allegati 1 e 2 del dpcm dell’11 marzo 2020, sono rimaste aperte perché ritenute essenziali come farmacie, parafarmacie e negozi di generi alimentari di prima necessità.

Nella Regione Campania sono state sospese le scadenze relative ai contributi per gli affitti e il termine per la presentazione delle domande è stato, pertanto, posticipato al 27 aprile prossimo, mentre verrà fissato a data da destinarsi, con apposita delibera di Giunta Regionale, il termine di scadenza per la regolarizzazione dei residenti in alloggi Edilizia Residenziale Pubblica.

Se hai bisogno di una consulenza in materia locatizia o di delucidazioni su come cambia la giustizia con il coronavirus, puoi scrivermi qui:

 

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